Tour Valle d’Aosta 2019
Dettagli
Descrizione
Tour di 3 giorni con pernottamenti in rifugio. Consigliato a biker ben allenati, con sviluppata tecnica di guida e con esperienza di alta montagna. Tenere presente che si superano sovente i 3000 metri e le condizioni meteo possono variare rapidamente. Prevedere sempre attrezzatura di autosoccorso perché spesso non prende il telefono e attrezzatura per eventuali riparazioni per la mtb. Consigliamo di comunicare al rifugista prima della partenza l’itinerario che si intende percorrere e al rifugio successivo il proprio arrivo, spesso è anche raccomandata la prenotazione per il pernottamento.
Tour vda 2019.
Giorno 1 -> 25km – 1800 mt d+
Giorno 2 -> 28km – 2435 mt d+
Giorno 3 -> 83km – 2175 mt d+
Parcheggiamo le macchine in Valgrisenche, check dell’attrezzatura, ci copriamo bene perché la temperatura è bassa anche se era il 31 di Agosto, caffè e si parte!
Subito in salita, qualche km su asfalto poi su una gippabile che sale costante regalandoci un panorama sulla valle e sul lago di Beauregard a dir poco spettacolare.
Sempre su gippabile seguiamo le indicazioni e arriviamo al Rifugio Vhalet de l’Epèe. Esattamente a fianco al rifugio troviamo le indicazioni per il Col Fenetre, passiamo un ponticello in legno e la salita è subito dura, ma pedalabile, fino agli ultimi km dove il portage è obbligatorio. Camminando con la bici in spalla incontriamo tra i massi del ghiacciaio un solo Stambecco che ci osservava dalla cima del passo fin quasi al nostro arrivo! E’ stato un incontro molto ravvicinato!
Arrivati a Col Fenetre (2827 m) partiamo in discesa, non è stata per nulla semplice, i primi km li abbiamo fatti più a piedi che in sella, per poi nella parte centrale della discesa essere ripagati da un single track tecnico ma divertente. Gli ultimi km di discesa per arrivare in Val di Rhèmes-Notre-Dame sono esposti, ripidi e con tornanti quasi infattibili in sella!
Un panino al volo e via, imbocchiamo una salita nel fitto bosco che ci porterà al Rifugio delle Marmotte. L’ascesa è molto tecnica, tanti tratti si fanno a piedi perché ci sono strappi ripidi e con tante radici.
Arrivati al Rifugio delle Marmotte (2142 m) nel vallone di Entrelor continuiamo per il colle, ma (per fortuna) dopo poco inizia a tuonare e ci imbattiamo in una forte pioggia! L’obiettivo era troppo distante e siamo tornati indietro al Rifugio delle Marmotte che ci hanno ospitato anche se i posti erano finiti, ecco l’importanza di prenotare i rifugi e stare attenti alle condizioni metereologiche!
Al riparo da questa forte pioggia non ci resta che mangiarci un bel tagliere di affettati e formaggi con una fresca birra seguito da una cena buonissima!
Il mattino seguente il tempo è bello e subito all’alba siamo già in sella perché eravamo in “ritardo” sulla tabella di marcia.
La salita per l’Entrelor è dura e praticamente si fa tutta spingendo la bici e caricandosela in spalla! Gli ultimi 100d+ per chi soffre di vertigini sono complicati, una mini ferrata con una cima fissa che ci aiuta, ma ricordatevi che dovete portare anche la bici in spalla!
Siamo arrivati in cima al Col de L’Entrelor (3002 m), siamo nel nulla, in cima ad un ghiacciaio dove il silenzio è spaccato dai fischi delle marmotte.
La discesa è inizialmente tecnica per poi diventare veloce e flow, si passa da alcuni laghetti per arrivare fino alla splendida Casa Reale di caccia dei Savoia, luogo preferito da Vittorio Emanuele per le sue battute di caccia.
Il panorama è indescrivibile, alla fine siamo immersi nel Parco Nazionale del Gran Paradiso!
Dalla casa Reale si prende una discesa nel bosco, tecnica, ma veloce che ci porta fino a valle a Orvieille e poi con un single track facile e molto scorrevole arriviamo a Eaux Rousses.
Inizia la scalata per il Col Lauson, la fatica inizia a farsi sentire e questa ascesa è la più dura del tour! Sono più di 1500 d+, a parte il tratto iniziale è anche questa da fare tutta in portage!
Più si sale più manca l’aria per l’altitudine, ma la vista ripaga tutti gli sforzi! Siamo arrivati al Col Lauson (3299 m), il tempo di una foto e di una barretta e inizia a piovigginare.
Partiamo subito per la discesa, i primi tornanti ripidi li abbiamo fatti a piedi per poi proseguire in alcuni tratti in piano sempre a piedi con l’aiuto di una corda fissa perché il sentiero è molto stretto, si cammina tenendo la bici nel vuoto! Passato questo pezzo da fare con molta attenzione si salta in sella e la discesa se pur tecnica e con tornanti stretti si fa tutta d’un fiato fino al Rifugio Vittorio Sella (2588 m).
Passata la notte facciamo colazione con gli stambecchi che passano affianco alla finestra della sala del rifugio e via si parte subito in discesa direzione Valnontey. Qualche tornante stretto e poi è subito flow e ci troviamo velocemente a valle, dove dopo esserci riforniti di panini iniziamo a salire prima su asfalto e poi su gippabile verso Lillaz. Anche questa salita è molto panoramica, dura ma fattibile in sella fino al bivio che ci immette sul single track per il passo dell’ Invergneaux.
Questa salita, se al terzo giorno avete ancora gambe, si fa tutta in sella esclusi gli ultimi 100 d+ di portage!
Arrivati in cima all’ Invergneax (2905 m), mangiamo un panino e la discesa è una bomba, tutta flow e dal panorama incantevole che ci porta a Gimillan.
Prendiamo la salita per Epinel e seguiamo per Ozein, da qui una gippabile ci porta fino a Pila dove prendiamo una ps del bikepark che ci porteranno fino ad Aosta.
Ultimi 7km su asfalto in piano e raggiungiamo Villeneuve, dove parte un pullman per la Valgrisenche ( fate attenzione agli orari del pullman) che ci ha riportato a recuperare la macchina.
Mattia Valcozzena